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lunedì 14 agosto 2017

La vera Pufflandia rischia lo sfratto

In Andalusia c'è la città dei Puffi, un intero villaggio tutto blu. Rischia però lo sfratto a causa di una diatriba con gli eredi del fumettista Peyo.

Il vero villaggio dei Puffi non sta nascosto in una foresta, ma in Andalusia e si chiama Juzcar. Per le sue strade si possono incontrare il Grande Puffo, Puffetta e Quattrocchi, o almeno, si poteva fare, perché dal 15 Agosto, i Puffi dovranno lasciare il loro villaggio. Gli eredi del fumettista belga Pierre Culliford, in arte Peyo, e il comune dalle tinte blu, non hanno raggiunto l'accordo per lo sfruttamento della loro immagine.

Per Juzcar, paesino sito ad un'ora dalla Costa del Sol, è una bella sconfitta. Ormai la sua economia era diventata puffocentrica, tutto era riconducibile ai Puffi: negozi di souvenir, ristoranti, bar e abitazioni. L'egemonia blu aveva coperto pure l'alto tasso di disoccupazione che attanaglia il resto dell'Andalusia.

La storia della Pufflandia spagnola è cominciata nel 2011. La Sony Pictures chiese all'allora sindaco David Fernandez di presentare il film I Puffi 3D, trasformato per l'occasione Juzcar nel Villaggio dei Puffi. Tutte le case del paesino, tipicamente tutte bianche, vennero ridipinte di turchese. Così, pure il cimitero, municipio e chiesa. Il contratto prevedeva che terminata la promozione, tutto sarebbe dovuto ritornare al bianco. In un'assemblea di poco più di 200 abitanti s'approvo' il cambio di colore, l'unica eccezione fu quella di un residente, la cui abitazione viene identificata con quella di Gargamella, il nemico dei Puffi.

A sorpresa, però, gli abitanti hanno dimostrato un'inaspettata intraprendenza; sfruttando al massimo il villaggio. Un loro portavoce dichiara al "Pais":"Sapete quante persone venivano qui subito dopo la presentazione del primo film? Tremila. Ci siamo detti diamoci da fare, questo è un miracolo". Così sono nati due nuovi alberghi, ristoranti ed altre attività. La Sony Pictures si è vista costretta a dover ricordare che non è ammesso lo sfruttamento di prodotti non ufficiali.

Nel frattempo a Juzcar c'era chi truccava i volti dei turisti di turchese, chi ha creato il piccolo parco con sagome dei personaggi, chi ha dipinto i Puffi nelle pareti, anche lo stesso ufficio di informazione turistico si trova sotto un gigantesco fungo. Nel paesino  così, sono stati attirati 50mila turisti l'anno.

Questo giro d'affari ha fatto innervosire gli eredi di Peyo che rivendicano una royalty del 12 % per le attività legate allo sfruttamento dei Puffi.
L'accordo non è stato raggiunto e quindi il villaggio dei Puffi verrà sfrattato. Causando non poche difficoltà economiche per la zona.

Dai tempi del cartone animato dei Puffi che questa allegra comunità blu ci presenta un ideale di società irrealizzabile. Purtroppo, nella realtà è impossibile anche solo per un piccolo gruppo rappresentare una comunità così coesa e funzionante. Al posto di Grande Puffo, ci sarà sempre la rincorsa individuale al "grande denaro" e il vissero tutti in accordo rimane un'utopia.

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