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venerdì 25 agosto 2017

La startup che coltiva pomodori

È la serra hi-tech più grande d'Italia. L'azienda si chiama Sfera e ha ottenuto un finanziamento da 12 milioni di euro per costruire a Grosseto la più estesa coltivazione idroponica del Paese.

Se vi dicono di andare a zappare, fatelo in grande stile. Così hanno fatto quelli di Sfera che hanno ripensato uno dei più antichi mestieri del mondo, coltivare pomodori e lattuga.  È un'azienda innovativa che propone agricoltura idroponica, invece che nel terreno le piante vengono cresciute con le radici sospese in un materiale inerte, per risparmiare acqua ed evitare la dispersione dei nutrienti. Galimberti, il fondatore, asserisce che:"Con questa tecnologia il consumo di acqua viene ridotto del 90%".

Questo tipo di coltivazione è molto diffuso in Nord Europa mentre in Italia deve ancora prendere piede. Ci vogliono investimenti considerevoli. Luigi Galimberti è stato coraggioso, ha fondato Sfera, la sua startup è riuscita a trovare 11,4milioni di euro grazie a Bancaimpresa, l'istituto di credito per aziende del Gruppo Iccrea. Questi soldi verranno investiti per costruire la prima serra hi-tech a Gavorrano in provincia di Grosseto. Estesa su 13 ettari, sarà la più grande d'Italia. Qui si coltiveranno pomodori, lattughe e erbe aromatiche. L'impianto sarà terminato entro la fine di quest'anno e quindi per l'inizio del prossimo, si aspetta il raccolto.

La tecnologia usata sarà la stessa già felicemente collaudata per le colture idroponiche all'estero. Ciò che riqualifica Sfera come una startup innovativa è l'approccio manageriale alla produzione, poco conosciuta nelle nostre campagne dove la regola è quella delle piccole aziende familiari.

Galimberti riporta:"Siamo partiti dall'analisi dei bisogni e delle tecnologie disponibili, creando un modello d'impresa sostenibile. L'idroponica permette di produrre 40 chili di prodotto per metro quadrato, rispetto agli 8 delle normali coltivazioni in campo aperto, estendendo il periodo di raccolta a 10mesi. L'effetto del suolo, che normalmente interagisce con i nutrienti e li altera è eliminato, il consumo di acqua ridotto fino al 90% grazie all'irragazione a goccia". Il ritorno pressoché certo sul capitale, unito alle garanzie comunitarie del Fondo europeo per gli investimenti, ha permesso a Sfera di accedere a un prestito bancario così elevato.

Galimberti inoltre assicura un prodotto di ottima qualità. Verrà studiato un mix di nutrienti adatto per accontentare il palato. Inoltre produrrà dei pomodori nichel free per venire incontro a tutte quelle donne, circa il 30%, che ne sono allergiche. E proprio questa etichetta nichel free ha aiutato Sfera ad attirare l'attenzione di tre catene della grande distribuzione, due italiane e una francese.

La tecnologia va avanti e anche l'agricoltura si adegua. Ben venga se così facendo si producono ortaggi molto controllati e con un sostanzioso risparmio d'acqua.

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