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venerdì 13 ottobre 2017

Tracce di Neanderthal impresse nel nostro Dna

Quando diamo la colpa alla genetica per eventuali imperfezioni come la pancetta e il colore della pelle abbiamo ragione. Ma le loro radici sono molto più profonde, sono riconducibili all'uomo di Neanderthal.

Tre studi condotti da altrettanti studiosi indipendentemente l'uno dall'altro  e pubblicati sulla rivista Science e sull'American Journal of Human Genetics,  rivelano che l'eredità lasciateci da Neanderthal è molto variegata, spaziando dal colore della pelle e dei capelli, alla tendenza ad accumulare la pancetta, alla suscettibilità e persino a malattie come la schizofrenia.

Le tre ricerche sono partite sull'analisi di nuove mappe più dettagliate del Dna dei nostri lontani "antenati". Fra i fautori degli studi c'è anche il pionere degli studi del Dna antico, il biologo svedese Svante Paabo, che lavora presso il famoso Istituto Max Planck per l'Antropologia Evoluzionista a Lipsia e che aveva già scoperto la parentela tra gli uomini di Neanderthal e i discendenti dell'uomo Sapiens.

Per la nuova scoperta, invece, Paabo ha analizzato il Dna di una donna Neanderthal chiamata Vindija, vissuta circa 52 mila anni fa, nell'attuale Croazia. Secondo il ricercatore le cui opinioni sono state pubblicate su Science, i primi incontri tra Sapiens e Neanderthal sarebbero avvenuti nel periodo compreso tra 130 mila e 145 mila anni fa. Inoltre, le popolazioni moderne non africane hanno una percentuale di Dna di Neanderthal compresa tra 1,8%  e 2,6%, leggermente superiore alle stime precedenti, comprese fra 1,5% e 2,1%.

I geni ereditati dai Neanderthal controllano i livelli di colesterolo e vitamina D, così come la tendenza ad accumulare la "pancetta". Sono inoltre connessi alla propensione di malattie come artrite reumatoide, schizofrenia e anche alla risposta ai farmaci antipsicotici.

Altre ricerche, come quella di Janet Kelso, sempre dell'Istituto Max Plank di Lipsia confermano che l'eredità dei Neanderthal sia notevole e influenzano inoltre anche il colore della pelle, quello degli occhi e anche i ritmi del sonno e dell'umore. 

Notizia curiosa che ci fa ricredere su alcune persone. Perché se a volte ci sembra di conoscere persone che nei loro modi possono comportarsi in modo neanderthaliano, ci si deve ricordare che per la scienza, siamo tutti un po' neanderthaliani e pur non volendo, ci portiamo dietro molto della loro eredità.
















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