Avanzati sistemi informatici creati per scovare i commenti carichi di odio vengono sconfitti dalla parola "amore".
"L'amore rende stupidi" e non solo le persone, ma anche i sistemi di intelligenza artificiale (AI) destinati a smascherare messaggi e commenti carichi di odio; ahimè, tanto presenti sul web.
Lo rivela una ricerca finlandese condotta dai ricercatori dell'Aalto University e pubblicata online sul sito Arxiv, che propone gli articoli che non hanno ancora superato l'esame della comunità scientifica.
Lo studio era volto ad analizzare sette programmi usati comunemente per eliminare i messaggi di odio od offensivi. Ma è stato appurato che i computer sono stati facilmente ingannati dal semplice inserimento casuale della parola "amore". L'amore ha mandato in brodo di giuggiole l'AI che poi, ha mostrato problemi anche di fronte ad errori grammaticali e di spaziatura, volontari o meno.
Come nella realtà di una relazione tra due persone, gli attuali sistemi di intelligenza artificiale quando si trovano ad affrontare testi diversi da quelli con cui sono stati addestrati cominciano ad annaspare. Naturalmente i computer non hanno una coscienza critica, che gli faccia intendere l'intenzione di una frase o di una discussione, in questo caso scritta. Per mandare in tilt i computers è bastato inserire semplici errori di battitura o togliere qualche spazio o aggiungere parole neutre all'originale commento negativo.
Quindi la ricerca ha un po' smorzato la fiducia nelle attuali tecniche di analisi del testo delle "macchine" e consiglia di prestare più attenzione alla qualità e al tipo di dati utilizzati per addestrare i sistemi di intelligenza artificiale.
D'altronde cosa potevamo aspettarci, se l'amore riesce a mettere ko la lucidità delle persone, figuriamoci quella delle "macchine".
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