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giovedì 20 settembre 2018

Birkenstock: quando il brutto fa tendenza

I non molto appetibili "sandali dei tedeschi", quelli che fino ad un decennio fa venivano additati come antiestetici,  diventano il brand più cool del momento.

Quello delle Birkenstock è un vero caso d'analizzare, i famosi sandali che vagamente ricordano le calzature dei monaci, nati ai piedi dei backpickers, coloro che intraprendevano gli avventurosi viaggi nel Sud-Est asiatico o in Sud America e che poi sono diventati tratto distintivo dei turisti tedeschi in visita in Italia, spesso abbinati con l'immancabile calzino bianco, sono diventati il brand più cool del momento.

L'impennata è arrivata quando la Birkenstock ha rifiutato una collaborazione con "Supreme" perché questa sarebbe solo una forma di "prostituzione". Praticamente, Oliver Reichert, Ceo dell'azienda, non dimentica che quel particolare sandalo ha scopi ortopedici, infatti sono sì comode, ma decisamente antiestetiche.

La loro storia comincia nel 1774 a Langen-Bergheim piccola città vicina a Francoforte sul Meno, quando Johann Adam Birkenstock esercitava la professione di calzolaio. Un suo discendente, Konrad, decise di modificare le calzature pensate dall'avo. Realizzò un plantare sagomato capace di avvolgere il piede. Poi con l'avvento dell'industrializzazione, inizio ventesimo secolo, sviluppò anche delle solette di gomma flessibile da inserire all'interno di qualsiasi scarpa commerciale, nacque così una confortevole Fussbett, "un letto per il piede".

Il Fussebett esiste ancora oggi ed è diventato il marchio di fabbrica di Birkenstock; i cui plantari sagomati conservano lo stesso nome. Grazie a tale brevetto, il brand si afferma nell'ambito dell'ortopedia. Poi la passione per il camminare (comodi) dei tedeschi, ha fatto il resto.

Nei primi anni Novanta le Birkenstock si portavano con le camicie a quadri e i vestiti a fiorellini; dieci anni dopo ancora in passerella con la collezione grunge fino ad arrivare a Marzo 2012 quando Philo direttrice creativa di Celine, le riabilita definitivamente e oggi il marchio tedesco si permette di sbattare la porta in faccia a Supreme.

Esempio di quando il brutto fa tendenza! D'altronde è più apprezzabile l'utilità di una cosa, che la mera estetica, magari, come nel caso di alcune calzature, importabile poiché poco pratiche.

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