Se la "prova" dovesse avere esito positivo, il giovane uscirà dal processo senza conseguenze.
Fa discutere la decisione uscita dal Tribunale di Torino su una vicenda di revenge porn. Un giovane nella primavera del 2018 diffuse delle immagini in atteggiamenti intimi della fidanzata, insegnante in un asilo del torinese, senza il suo consenso.
La maestra dopo la diffusione del materiale, aveva perso il lavoro. Poi, lo scorso 19 febbraio sono state condannate la direttrice dell'Istituto (13 mesi) e una mamma (12 mesi) .
Invece, l'altro ieri, l'avvocato dell'uomo ha proposto questo "programma di recupero" al Tribunale. Infatti, l'allora fidanzato della giovane, che aveva condiviso le immagini in una chat di amici, ha scelto la "messa alla prova", un procedimento che in caso di esito positivo permette di uscire dal processo senza conseguenze.
Il giovane ha pure risarcito la parte lesa con una somma di denaro. L'avvocato, Alessandro Dimauro, argomenta: " Lui è pentito del suo gesto. Noi crediamo che il lavoro che svolgerà nei prossimi mesi dia una soluzione adeguata sotto tutti i punti di vista: gli permetterà di crescere come uomo e gli tornerà utile nella vita".
L'avvocato sicuramente svolge bene il suo lavoro e ha proposto una soluzione "intelligente" per la salvezza del suo assistito. Sicuramente è giusto recuperare e reinserire chi "delinque" però non dimentichiamoci di non mancare mai di rispetto alle vittime. Che non siano vittime una seconda volta.
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