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martedì 11 aprile 2017
La malattia di Parkinson
Nel 1755, come oggi, nasceva James Parkinson uno dei più importanti medici britannici e poi, passato alla storia in tutto il mondo per essere stato il primo ad aver scoperto quel morbo che prenderà poi il suo nome. Infatti nel 1817 pubblicò uno studio su una patologia che lui definì " paralisi agitante", malattia caratterizzata in particolare da tremore da riposo; a cui quarant' anni dopo il neurologo francese Charcot diede il nome di " morbo di Parkinson". La malattia di Parkinson è una malattia neurodegenerativa, ad evoluz3 lenta ma progressiva, che coinvolge, principalmente alcune funzioni quali il controllo dei movimenti e dell' equilibrio. Fa parte di quel gruppo di patologie definite " Disordini del Movimento" e tra queste è la più frequente. Non tutti sanno che, i sintomi del Parkinson erano noti già nell' antichità, una prima descrizione sarebbe stata trovata in uno scritto di medicina indiana che faceva riferimento ad un periodo intorno al 5000 a.C. ed un' altra in un documento cinese risalente a 2500 anni fa. Ma colui che nel XIX secolo ne descrisse per primo e in gran parte i sintomi nel suo trattato, è per l' appunto James Parkinson. La malattia è presente in tutto il mondo ed in tutti i gruppi etnici. Si riscontra in entrambi i sessi, con una lieve prevalenza, tra i maschi. L' età media di esordio è intorno ai 58-60anni, ma circa il 5% dei pazienti può presentare un esordio giovanile tra i 21 e 40anni. Prima dei 20 è assolutamente rara. Mentre sopra i 60anni colpisce l' 1-2% della popolazione, mentre la percentuale sale al 3-5% quando l' età è superiore agli 85. Il Parkinson coinvolge delle strutture situate nelle aree più profonde del cervello, chiamate gangli di base ( nucleo caudato, putamen e pallido), che partecipano alla corretta esecuzione dei movimenti. Il morbo di Parkinson si manifesta quando la produzione di dopamina nel cervello cala consistentemente. I livelli ridotti di dopamina sono dovuti alla degenerazione di neuroni, in un' area chiamata Sostanza Nera. Dal midollo al cervello cominciano a comparire anche accumoli di una proteina chiamata alfa- sinucleina. Forse è proprio questa proteina che diffonde la malattia in tutto il cervello. La durata della fase preclinica, cioè dal periodo in cui inizia la degenerazione neuronale e l' esordi dei sintomi motori è di circa 5anni. I fattori che concorrono allo sviluppo e manifestazioni sono diverse. Sicuramente influiscono i fattori genetici. Circa il 20% dei pazienti presenta una storia familiare positiva per la malattia. Poi ci sono dei fattori tossici, dovuti all' esposizione lavorativa ad alcune tossine e pesticidi, ed idrocarburi- solventi e in alcune professioni, come quella del saldatore, dove si è più esposti a metalli pesanti come ferro, zinco e rame. Mentre l' esposizione al fumo di sigaretta sembra essere un fattore protettivo per la comparsa del Parkinson. Del Parkinson sono famosi i principali sintomi motori, cioè il tremore a riposo, la rigidità, la bradicinesia, lentezza nei movimenti automatici. Poi, in una fase più avanzata, l' instabilità posturale; si perde l' equilibrio e questi sintomi si presentano in modo asimmetrico, cioè un lato è più colpito dell' altro. Spesso i sintomi non vengono riconosciuti all' esordio della malattia, perché, si manifestano in modo subdolo e la progressione della malattia è lenta. Nelle menti di tutti sono scolpite le immagini del famoso pugile Cassius Clay ( Alì) e l' amatissimo ed indimenticato Papa Giovanni Paolo II entrambi affetti da questa patologia. Li abbiamo visto con gli occhi dell' ammirazione spegnersi lentamente come una candela. Purtroppo, ad oggi ancora non esiste una cura definitiva per questo morbo.
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