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martedì 27 giugno 2017

Abbandonata all'altare festeggia comunque con tutti gli invitati

Nadia Murineddu da una lezione di fairplay portando comunque tutti i suoi invitati al ristorante sebbene il suo promesso sposo l'avesse abbandonata all'altare.

Immaginate se la mattina del matrimonio, il vostro promesso vi chiami al telefono e invece di dirvi "Ti amo", vi annichilisca con la frase "Devo rientrare in caserma" e quindi il matrimonio è buttato all'aria. Roba da far impallidire anche la più presuntuoa delle femministe.

Eppure, una ragazza sarda, Nadia Murineddu, a cui la vicenda è accaduta realmente, non si è persa d'animo, ha brindato e comunque ha festeggiato. Dell'episodio racconta:" Ho avuto coraggio? Sì me lo hanno detto e scritto in tanti, ma io ho fatto solo quello che mi sembrava più giusto. Doveva essere una festa... Il giorno più bello. Non ho voluto che fosse il più brutto".

La donna ha atteso invano Giovanni, il suo promesso sposo che il giorno del fatidico sì, con tutti gli invitati già in chiesa,  non si è presentato e l'ha ghiacciata con una telefonata: "Devo rientrare in caserma". Non una parola né una spiegazione di più.

Sabato scorso, tutto era ormai pronto. Nadia raggiante nel suo abito da sposa lungo, color avorio con lo strascico e lo scollo a cuore. Alle 11 dovevano essere in chiesa. Ma lui non si vedeva. Avvertito il prete, Don Luca dell'inspiegato ritardo, hanno cominciato a cercarlo a telefono. Non rispondeva. Poi a mezzogiorno la chiamata:"Devo rientrare alla base". Il padre della sposa da subito, ha intimato alla figlia di non fidarsi che quelle erano bugie, aveva già capito tutto. I Carabinieri hanno confermato:" S'è barricato in caserma". Nadia allora, non è andata in chiesa, si è tolta l'abito da sposa e dopo aver ascoltato le parole di conforto di Don Luca ha deciso di portare comunque gli invitati al ristorante.

Eppure quei due in quella storia ci avevano investito e creduto tanto. Galeotto fu Facebook. Qui si erano messaggiati, incontrati e piaciuti nonostante la differenza di età, lei 39 e lui 24. Rapida poi la decisione di convivere. Spesso la notte lui rientrava tardi in quanto militare, a Poligna, ma tutto filava liscio e quindi hanno pensato si sposarsi. Forse 7 mesi erano un po' pochi per conoscersi davvero. Eppure dopo avevano organizzato tutto per bene: pubblicazioni in Comune, corso prematrimoniale in chiesa e quant'altro. L'unica macchia la disapprovazione dei genitori del ragazzo.

Ora è rimasta la confortante consolazione della giornata di festa al ristorante, d'altronde era già tutto pagato ed è stato anche un modo per sdrammatizzare. Nonostante la batosta presa, questa donna sarda ha insegnato che dopotutto la vita continua e rimane il coraggio che mettiamo nelle nostre azioni.

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