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sabato 24 giugno 2017

Smartphone e la pessima abitudine del phubbing

Uno studio rivela che chi viene trascurato dall'interlocutore di fronte a sé per controllare il telefono si rifugia su Facebook.

È davvero l'abitudine più diffusa, snervante ed antipatica che esista. Quella di trascurare l'interlocutore che si ha di fronte per controllare compulsivamente il telefono. Ora, una ricerca rivela pure che chi subisce l'esclusione cerca attenzione sui social con il risultato che il benessere psicologico crolla.

Questo atteggiamento in cui tutti, almeno una volta, siamo incappati, si chiama Phubbing, il termine venne introdotto nel 2013 ed indica appunto l'atteggiamento poco cortese di trascurare l'interlocutore con cui si è impegnati in una qualsiasi situazione, dalla camera da letto, alla tavola, all'ufficio, per controllare ogni 5 minuti compulsivamente lo smartphone.

Non è un fenomeno da sottovalutare, oggetto di molti studi scientifici, tra cui quello di qualche anno fa:"La mia vita è diventata la più profonda distrazione dal mio telefono".

Si osservò , che piazzare il cellulare di fronte alla faccia con elevata frequenza o addirittura estrarlo dalla tasca o dalla borsa ogni volta che la chiacchierata perde d'intensità o interesse sia estremamente dannoso per le relazioni sociali.

Quell'indagine concentrata sulla vita di coppia, dimostrava che il 36,6% dei volontari non si vedeva riconosciuta la giusta attenzione dal proprio partner e che il 22,6% ha appunto vissuto problemi di relazione.

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