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martedì 13 giugno 2017

La musica cura davvero, ora lo afferma anche la scienza!


Al Congresso sulla Riabilitazione alla Maugeri di Pavia si parla degli effetti benefici della musica nella cura di numerose patologie.

"Una musica può fare..." in realtà tante cose. Quella sensazione di piacevole conforto che ci pervade quando ascoltiamo una canzone o una "melodia" a noi cara, è ora riconosciuta dai medici. Perché la musica, ascoltata, suonata, improvvisata o ballata è di aiuto nella cura di tante problematiche dalla neurologia all'oncologia. Il processo per cui faccia del bene, non è ancora del tutto chiaro. È infatti un'attività complessa, particolarmente rappresentativa delle funzioni cognitive superiori dell'uomo e potrebbe essere all'origine dello sviluppo del linguaggio verbale, altra peculiarità umana. La musica, da circa 60 mila anni è da sottofondo nei momenti ricreativi e già Platone e Aristotele ne riconoscevano le potenzialità terapeutiche. Peculiarità che nell'era moderna, solo ultimamente grazie alla necessità di cercare nuovi approcci (non solo sanitari e farmacologici) alle malattie, soprattutto quelle neurologiche e psichiatriche, ha portato ad un crescente interesse della medicina ufficiale nei confronti della musica. È il momento della "music medicine", da non confondere, sebbene esse non si annullino, con la musicoterapia. Nel primo caso si tratta soprattutto di "ascolto guidato" di alcuni brani musicali, che può anche essere eseguito a domicilio, prescinde dalla presenza del terapeuta ed è molto influenzato da aspetti culturali e dalla piacevolezza della musica. Invece, la musicoterapia vera e propria si basa sul rapporto tra musicoterapia e paziente e sull'intervento attivo di entrambi anche attraverso l'uso di semplici strumenti musicali. Di questo e del ruolo della musica in campo riabilitativo, si è discusso alla Fondazione Maugeri di Pavia, dove si è svolto X Congresso della Società Italiana di Riabilitazione in alta specializzazione SIRAS. Perché è stato provato che sono molte le patologie che traggono un beneficio dalla musicoterapia. Da circa vent'anni le neuroscienze studiano il perché del suo effetto benefico sul cervello e l'intero organismo. Ma ancora non sono state spiegate quali funzioni motorie, emotive o cognitive si attivino. Questo è forse anche uno dei motivi per cui, tutt'ora in Italia ancora non sia stata regolamentata la professione di musicoterapeuta, disciplinata dalla legge 4/2013. Per il momento, la musica rimane un palliativo da affiancare ad altre cure, giustamente, e comunque nessuno vieta di poter ancora beneficiare per qualsivoglia motivo dei suoi effetti.

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