Pubblicati sul New Yorker gli autoinganni del "modern love". Le vicende di sesso, amore e sms ne sanciscono il successo.
Sarà perché parla delle vicende che in effetti al giorno d'oggi, possono toccare o hanno toccato ognuno di noi, ma "CAT PERSON" scritto da Kristen Roupenian ha spopolato oltre i soliti confini della letteratura per intellettuali.
Il racconto pubblicato sul New Yorker parla di sesso, amore e sms e ha come protagonisti due gatti. Sembra poco ma lo scritto, solo poche pagine, ha reso il numero di Dicembre del giornale, il più letto del 2017. Un successo inaspettato arrivato da un'autrice ancora sconosciuta ai più che non ha nemmeno ancora pubblicato il suo primo romanzo. Un tale favore di pubblico che al New Yorker non si registrava dal 1997, quando uscì "Brokeback Mountain" di Annie Proulix.
CAT PERSON suscita emozioni contrastanti. Recensito su diverse testate dall'Atlantic, al Guardian, al New York Times, all'Economist è stato condiviso, commentato, criticato, applaudito, frainteso, amato o odiato.
Racconta un corteggiamento nato via sms seguito da una notte di brutto sesso, il "ghosting" da parte di lei e un epilogo che torna al mondo dei micromessaggi.
L'autrice si è ispirata a una storia vera. Un suo incontro finito male con un uomo conosciuto in rete, ma l'incidente è solo il punto di partenza. Kirsten, 36 anni, spiega: "Mi ha fatti pensare a tutti fragili indizi a cui ci attacchiamo per inquadrare persone che incontriamo fuori dalle nostre reti sociali, sia online che offline".
Così la trama, abbastanza scontata, si dipana tra gli autoinganni del "modern love". Usando la terza persona, ma prendendo le parti della studentessa Margot, l'autrice ha aperto un dibattito usando la breve frequentazione della ragazza con il 34 enne Robert, dal primo incontro al cinema d'essai in cui lei vende gli snack, allo scambio di messaggi sul telefonino e all'idea di Robert che Margot costruisce nella sua testa e di cui pian piano finisce per invaghirsi. Rispetto ai fantasmi della comunicazione elettronica, la realtà del primo vero "incontro" è una delusione, ma anziché sottrarsi al rapporto sessuale a questo punto non gradito. Margot manda avanti la giostra: crede che farlo sia meno complicato del trovare un modo educato di fermare ciò che lei stessa pensa di aver avviato.
Così, CAT PERSON appare reale e al contempo rivelatore, per esempio "Margot piace ma fa perdere la pazienza!" Con questo lavoro, la Roupenian ha dato vita a una sorta di introspezione collettiva, la presa di coscienza che il disagio interno dei momenti più vulnerabili e confusi dell'intimità, quando attrazione e repulsione sono facce della stessa medaglia, sono in realtà condivisibili.
Sentimenti contrastanti che hanno toccato anche la fotografa americo-israeliana Elinor Carucci autrice dello scatto di due bocche che si baciano con cui viene presentato il racconto. La scelta è ricaduta su una bocca femminile giovanissima e candida e una maschile con tracce di baffi che evocano le vibrisse di un gatto. Un'illustrazione che vuole mostrare la complessità strana di come cose che sono positive possono rapidamente diventare negative.
CAT PERSON, aldilà del successo letterario, ha innescato una serie di reazioni anche contrastanti tra loro, proprio come tutte quelle cose vere che possono riguardare ognuno di noi.
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