Un gesto banale che in ogni momento, migliaia di ragazze compiono nel mondo. Eppure il selfie fatto con Miss Israele ha causato a Miss Iraq minacce di morte per sé e per tutta la sua famiglia. Costretta alla fuga dal suo Paese.
Quando l'odio è talmente profondo da far oscurare la razionalità di certe persone tanto da far considerare un banalissimo selfie una minaccia.
A causa di una foto postata su Instagram, Sarah Idn ( Miss Iraq) è vittima di minacce di morte. La sua colpa è quella di essersi fotografata vicina a Miss Israele sua "collega" nel medesimo concorso di bellezza, Miss Universo e di aver pubblicato sui social l'immagine con la didascalia "pace e amore".
Gesto ingenuo ma alquanto infelice almeno per la "sensibilità" del mondo arabo dove dilaga il sentimento antisraeliano. Una storia assurda che sta scuotendo le coscienze delle persone, inducendole a riflettere su quanto siano in effetti lontani tutti i propositi di una pacifica convivenza.
Le protagoniste di questa storia sono Sarah Idan, Miss Iraq che ora vive negli Stati Uniti e Adar Gendelsman, Miss Israele. A loro insaputa si sono trovate in un turbinio di polveriere a cui hanno cercato di porre rimedio, tramite comunicati: "Selfie più foto in bikini insieme hanno creato un caos a casa di Sarah, la gente minacciava che se non fosse tornata in patria e non avesse rinnegato quelle foto e quel titolo, l'avrebbe uccisa". Afferma Miss Israele.
Mentre Miss Iraq difende il messaggio che le due volevano lanciare. "Il mio post non significa che io sostenga il governo israeliano e che io accetti le loro politiche nei confronti del mondo arabo".
Purtroppo, le spiegazioni della Miss non hanno colto il bersaglio, e con la sua famiglia è stata costretta a fuggire dall'Iraq. A poco è anche valso l'altro appello lanciato sui social: "Mi scuso con chiunque considera il mio gesto dannoso per la causa palestinese. Il mio era un appello alla pace e alla speranza per la fine della crisi".
Quello del selfie è stato un gesto lieve che non ha sortito l'effetto che si proponeva, d'altronde l'astio fra le due nazioni risale al 1948. L'Iraq non ha mai riconosciuto Israele e così 120 mila ebrei iracheni si sono visti costretti a lasciare il Paese in quel periodo, quando l'Iraq emanò leggi antiebraiche.
Peccato che il messaggio di pace e speranza lanciato dalla freschezza dei due volti di queste ragazze non sia riuscito a scalfire le mentalità più arcaiche.
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