Il Belpaese agli ultimi posti per speranza e prosperità economica. Il sondaggio mondiale Doxa rivela anche l'Europa in crisi.
Non solo la speranza è "l'ultima a morire" ma è anche più forte di ogni difficoltà, lo riprovano le oltre 52 mila interviste in 55 Paesi per l'annuale sondaggio mondiale di fine anno 2017, realizzati da Win e Gallup International, il più grande network mondiale di istituti di ricerca indipendenti, di cui Doxa è partner per l'Italia e socio fondatore, secondo cui: la felicità continua a dominare sul pessimismo e con essa le speranze di migliorare la propria condizione di vita.
La maggioranza della popolazione è felice in tutti i 55 Paesi coinvolti nella ricerca, mentre solo 32 Paesi sono pessimisti sulle loro prospettive economiche. L'Italia è la più pessimista dei Paesi esaminati, a causa dell'andamento economico, vede il suo futuro nero.
Il sondaggio rende noto che il 58% della popolazione mondiale dichiara di essere felice della propria vita (in calo rispetto al 68% dell'anno scorso), il 28% è né felice né infelice e l'11% non è felice. Il dato italiano della felicità è pari al 50%, in lieve rialzo rispetto al 2016 (+4%).
Gli autori del sondaggio dividono felici ed infelici in un indice, "Wet happiness", dato dalla differenza tra le percentuali delle due "classi", è pari a 48% a livello mondiale e 42% in Italia.
Emerge inoltre che i Paesi più felici sono: le Isole Fiji, Colombia e Filippine, seguite da Messico, Vietnam, Kazakistan, Papua Nuova Guinea, Indonesia, India ed Argentina. Simile è anche il risultato che riguarda le prospettive economiche o di lavoro.
L'Europa risulta un po' sfiduciata e per quanto riguarda le prospettive di lavoro, proprio l'Italia detiene la maglia nera. Qui, sono in aumento coloro che prevedono un anno di difficoltà economica. Va un po' meglio per il parametro della felicità, diciamo che con "ottimismo" l'Italia può essere considerato un Paese tendenzialmente felice.
Invece, su scala mondiale i giovani under 35 sono mediamente il 15% più felici degli over 55, lo stesso si può dire per i più istruiti: i laureati sono il 13% più felici di coloro che hanno un livello d'istruzione base (scuola primaria). I più felici sono i giovani, i laureati e i cittadini con redditi più elevati.
Ciò è stato rilevato a livello generale, come se la felicità fosse più legata a questi fattori, a prescindere dal Paese in cui si vive.
Sicuramente il sentirsi bene dipende da diversi fattori, ma stando a questo sondaggio, sembra quasi che quel detto che recita: "i soldi non fanno la felicità, ma aiutano parecchio"...abbia proprio ragione.
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