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giovedì 1 marzo 2018

Aumentano i "cacciatori d'eredità"

Si moltiplicano società specializzate che scovano i parenti lontani dei defunti. Sono avvocati ed esperti in genealogia e "spesso i fortunati non ci credono".

Un po', è sempre stato il sogno di tutti. Una telefonata improvvisa, qualcuno che ci chiami per dirci "Lei aveva un lontano parente che le ha lasciato in eredità..." Onestamente, chi non ci ha mai fantasticato. Oggi, va sempre più crescendo il numero di cacciatori di eredità. Professionisti, esperti in ricerche genealogiche che scovano legami tra i patrimoni ed eredi. Loro sono quelli che vi chiamano al telefono e vi comunicano: "Suo zio (magari quello dall'America...) le ha lasciato un patrimonio".

Non è uno scherzo, è una nuova professione, ben remunerata ed in continua crescita. Lo spiega Nadia Spatafora responsabile italiana della Coutot-Roehrig, società francese che da 20 anni opera in Italia, leader in un settore di cui fino a poco fa erano praticamente monopolisti e dove adesso si affacciano nuovi competitor, altre società specializzate, ma soprattutto avvocati e investigatori spinti dal guadagno.

Ogni anno, in Italia si affrontano circa 100 casi contro i 5 mila casi di cui si occupano i loro genealogisti nel resto del mondo. Nonostante questo è un settore interessante ed in continua ascesa, tanto che sono state aperte nuove sedi a Torino, Roma e Milano, dopo la prima a Genova.

Nell'anno passato sono stati consegnati a inconsapevoli eredi ben 13 milioni di euro. E proprio farsi prendere sul serio, quando si chiama una persona per informarla dell'eredità, è la cosa più difficile. Spesso i fortunati eredi inconsapevoli non credono alla chiamata.

Quello dei cacciatori d'eredità rappresenta diverse difficoltà. Solitamente gli esperti vengono a sapere di un'eredità senza beneficiario apparente da un notaio, un avvocato o un curatore o un vicino di casa, poi comincia l'iter. Il più delle volte le persone contattate preferiscono far valutare la situazione di questa proposta da un professionista di fiducia. Per questo il nome del parente defunto viene rivelato solo dopo la firma del contratto di rivelazione, la scrittura privata in cui gli eredi si impegnano a dare una percentuale del lascito che riceveranno come parcella per il lavoro svolto dai cacciatori d'eredità.

Insomma, oramai anche il semplice fantasticare su un'eredità che arriva da lontano ha un costo. L'unica cosa che non muta mai è il "senso degli affari", o meglio del guadagno che hanno i legali.

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