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giovedì 22 marzo 2018

"Lavori per quattro giorni, vieni pagato per cinque"

In Nuova Zelanda una società sperimenta la formula della "settimana corta", per coinvolgere maggiormente i lavoratori.

Una mente libera lavora meglio, questo è cosa nota. Sarà per questo che la Perpetual Guardiam , una società che gestisce attività fiduciarie sperimenterà la cosidetta "settimana corta", in modo che i dipendenti avendo più tempo libero, poi a lavoro saranno più concentrati sulle proprie mansioni in ufficio.

L'iniziativa "lavori quattro giorni, vieni pagato cinque" era già stata sperimentata in Germania e ora viene adottata appunto da questa società neozelandese che attiverà questa formula con 200 suoi dipendenti. L'obiettivo come spiega Andrew Barnes, fondatore dell'azienda: "L'obiettivo è quello di dare ai propri collaboratori un giorno in più ogni settimana da dedicare alla propria vita privata, magari per occuparsi della famiglia. I dipendenti a volte strappano un po' di tempo dalle ore in ufficio per svolgere incombenze familiari, alcune attività personali e familiari vengono condotte durante l'orario di lavoro. E allora se si da alle persone la possibilità di fare le cose perbene al di fuori dell'ufficio avendo più tempo per farlo, si ottiene anche un miglior rendimento sul lavoro".

Dopo qualche perplessità iniziale, molto favorevoli si sono riconosciuti anche i dipendenti. Sono soprattutto le madri ad esserne maggiormente entusiaste, sia per il maggior tempo a disposizione che per lo stipendio che rimane inalterato.

Attualmente l'iniziativa sarà presentata in via sperimentale ma se dovesse funzionare, diverrà definitivo a partire dal 1 Luglio di quest'anno. Un progetto interessante i cui sviluppi verranno seguiti sotto l'occhio vigile dell'Università di Auckland, per magari poi attuarla anche con altre società.

Ma tutto fa ben sperare perché le sperimentazioni della settimana corta già collaudati in Germania dall'IGMetal, e la forma un po' più particolare della Svezia, dove è previsto una riduzione dell'orario giornaliero di lavoro, hanno prodotto ottimi risultati.

Anche a lavoro, non è la quantità (delle ore) ad aver importanza, ma la qualità. Meglio "poco" e fatto bene, con ritrovata passione grazie ad una mente libera.

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