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mercoledì 4 aprile 2018

Bambini iniettano cocaina ad un cagnolina, Suzi viene poi adottata

È successo negli Stati Uniti a Delaware. Dei bambini iniettano cocaina ad un cane che viene salvato appena in tempo e poi adottato grazie al suo nome.

Dei passanti notano una cagnolina tutta stordita, a malapena cosciente sdraiata su un marciapiede. Suzi era immobile, con lo sguardo assente quasi drogato. Così sono stati chiamati degli agenti del controllo animali e alcune persone gli hanno riferito che probabilmente i bambini del vicinato avevano iniettato della droga alla cagnolina.

I test veterinari hanno poi confermato l'ipotesi: nel sangue della cagnolina di quasi un anno, sono state trovate cocaina e thc. Da lì, Suzi è stata immediatamente trasferita alla Faithful Friends Animal Society, dove è stata curata e normalizzata grazie ad alcune terapie a base di fluidi somministrati per via endovenosa per eliminare le droghe in circolo nel corpo dell'animaletto.

Kevin Rents, marketing manager della clinica commenta: "Quando è arrivata per la prima volta, non era in grado di camminare, alzarsi in piedi, mangiare o bere. I nostri veterinari non avevano mai visto un caso di abusi con droghe come questo. È stato straziante. Il trattamento con i liquidi è continuato per due giorni, mentre i veterinari la coccolavano all'interno della sua gabbia. Poteva a malapena tenere la testa alta ed era poco reattiva. Si potrebbe dire che non sapeva cosa stesse succedendo".

Ben presto la cura intensiva ha portato i primi risultati. Suzi si è ripresa e ha mostrato la sua personalità dolce ed affettuosa. "Una volta che la droga ha iniziato a lasciare il suo corpo è tornata ad essere il cane felice che è". La storia che stava volgendo al meglio, è decisamente decollata dopo che il brutto episodio è finito su tutti i giornali e telegiornali locali, una notorietà che l' ha aiutata a trovare casa.

Suzi è stata adottata da Rosa Alicea. E la donna racconta: "Siamo rimasti sconvolti nel sentire che qualcuno, in particolare bambini, possano fare qualcosa di così crudele. Quando l'abbiamo vista per la prima volta, lei si è sdraiata nella gabbia del rifugio e ci ha appena alzato lo sguardo. Era così dolce, non ha mai abbaiato, ne era turbata da tutti i latrati che la circondavano. Inutile dire che la famiglia si è innamorata di lei considerando anche un segno del destino nel nome del cane: "Anche il nostro cane di famiglia si chiamava Suzi e aveva lo stesso colore. Sapevo che era destinata a vivere con noi".

Happy ending per Suzi e la sua nuova famiglia, speriamo che trovino un futuro migliore e qualcuno che guidi ed aiuti anche i "bambini" che hanno commesso l'orrendo gesto di drogare un essere indifeso, un essere vivente.

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