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martedì 17 aprile 2018

Lo scontrino in sardo che fa impazzire il mondo!

Spopola sui social l'originale idea di Genia, titolare del bar che emette lo scontrino in "olianese".

Eugenia Vacca, da 34 anni proprietaria di un bar all'ingresso di Olea in Sardegna, emette solo scontrini in sardo. Chi va a consumare nel suo locale, sulla fattura fiscale trova termini in "lingua": l'aperitivo diventa "Rirfrishu", gli snack "Pittitas", la birra di marca "Birra e costa". Una realtà che i turisti della zona e gli abitanti del luogo conoscono bene, ma che è diventata virale quando una cliente ha postato lo scontrino in sardo ricevuto al bar "Genia".

La titolare del bar racconta: "L'idea mi è venuta quando ha sostituito il registratore di cassa, sia per il mio attaccamento alle radici e alla lingua sarda sia per il divertimento. Volevo sottolineare che la lingua deve essere parlata e scritta per non perderla, ma volevo anche divertirmi con i miei clienti a Oliena e del circondario che mi prendono in giro per la mia ostinazione a rivolgermi loro in olianese. Non mi passa per la testa di chiedere ad esempio se bevono birra in bicchiere o al bacio: per me la birra si beve "in sa tassa" o "a frincu". Ogni termine antico che scopro dai nostri anzianinme lo segno e lo ripropongo per tenerlo vivo. Ritengo che la lingua sarda vada tramandata, sia insegnandola ai bambini, sia parlandola e scrivendola. Ma senza estremismi, se mi accorgo che un cliente non conosce il dialetto non gli parlo in sardo naturalmente. Noto che le cose anche da noi stanno cambiando, alcuni genitori parlano in italiano ai loro bambini, molti ragazzini "miscelano" le parole sarde con quelle italiane e sempre più spesso utilizzano termini inglesi. Io penso che ogni genitore deve essere libero di insegnare ciò che vuole ai propri figli e di parlare la lingua che vuole, anche se non condivido le loro scelte. Faccio parte di una generazione che è cresciuta parlando il sardo, e l'italiano lo abbiamo imparato benissimo fin dalla scuola materna. Perché privare i bimbi della possibilità di conoscere un'altra lingua e del valore importantissimo del tramandarla?

E dopo tale premessa, e palese passione da parte della proprietaria per il suo dialetto, come poteva non suscitare così tanto interesse il fatto che i suoi scontrini fossero sctitti in sardo. Inutile aggiungere che molti ormai vanno in quel bar solo per farsi fare lo scontrino in dialetto e conservarlo come un cimelio.

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