Sull'isola carcere dell'Arcipelago toscano, si produce un vino che punta a riabilitare i condannati a pene lunghe attraverso il lavoro tra filari.
Sulla collinetta di Gorgona, non troppo distante dal porticciolo, dove ogni giorno attracca la vedetta della polizia penitenziaria che vigila sull'isola-carcere toscana, la mattina si comincia presto a lavorare. I detenuti-viticoltori hanno il compito di tenere pulita ed occuparsi della vigna gestita dai Frescobaldi.
Qui, la famiglia toscana del vino, dirige da ormai sei anni, 2 ettari e mezzo di filari di vigne, seguite interamente dai carcerati, da cui si producono due vini: il Gorgone bianco (Vermentino e Ansonica) e il Gorgone rosso (Sangiovese). Sull'isola arrivano solo detenuti condannati a pene lunghe.
Lavorare in vigna è la loro chance di riscatto. Rida' un po' della libertà perduta e gli permette d'imparare un mestiere. Giorno dopo giorno, si diventa esperti, più sensibili e responsabili. Riprendono quella vecchia arte intrapresa già dall'Ottocento dai monaci certosini che coltivavano l'uva. E cosa più importante i detenuti sono contenti di lavorare, così trovano un po' di serenità: racconta Chiurgi un detenuto-viticoltore:" Nella mia vita ho fatto gravi errori e sono deluso da me stesso ma questa è la mia occasione: mi è stata data fiducia e io sto facendo del mio meglio per dimostrare di meritarmela ed essere all'altezza della situazione. Qui sto imparando un mestiere, quella del 2017 è la mia seconda vendemmia. Quando esco dal carcere vorrei lavorare in questo settore".
Il sogno di Chiurgi non è poi così irraggiungibile. Nell'azienda livornese I Vigneti di Negola del Gruppo Frescobaldi, diretta da Folossi ci sono già 3-4 detenuti che sono stati assunti mentre un altro paio ha trovato lavoro in Nord Italia. In effetti lo scopo di questo progetto è proprio questo: dare a queste persone una seconda chance nella vita.
Lamberto Frescobaldi dichiara:"Finora abbiamo assunto altri 50 detenuti a rotazione. Ma chi pensa che questo sia un progetto buonista si sbaglia: qui si lavora sodo, la vigna è fatica, ma i frutti si raccolgono". Così l'impegno dei detenuti si trasforma in ottimi vini.
Gorgona bianco 2016 è un vino delicato ed intenso, con Vermentino (presente al 70%) e Anosica (30%), rispecchiano la ricchezza della natura, profumano come un ricco bouquet floreale e di frutta fresca, grande acidità, sapidità e struttura in bocca. Lo chef stellato Luciano Zazzeri, direttore del ristorante La Pineta a Marina di Bibbona lo definisce:" Un vino che sa di mare, dai sentori di ostrica".
Le soddisfazioni arrivano anche dal mercato: delle sole 4 mila bottiglie prodotte di Gorgona bianco la distribuzione arriva nei posti chiave a livello mondiale.
Un ottimo vino, che è frutto dell'ottimo lavoro e impegno dei detenuti.
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