Pubblicità

lunedì 3 luglio 2017

Il muslim ban lo separa dalla moglie

È accaduto a Khaled Almilaji un medico siriano che tornato da una missione in Siria viene colpito dal divieto di ingresso degli Stati Uniti.

Tutti sognano una seconda vita, qualcuno a volte è costretto a doversela fare per forza. È il caso di Khaled Amilaji, che a causa di Trump, si è dovuto fermare in Canada e qui, solo dopo sei mesi ha potuto riabbracciare la sua famiglia.

Racconta:"Arrivo in aeroporto a Istanbul e mi dicono che non posso più tornare negli Stati Uniti. Il mio visto è stato revocato. Nessuno mi spiega il perché. Era il 7 Gennaio 2017 e dopo qualche giorno sarebbe entrato in vigore il muslim ban voluto da Trump. Ma a Rhode Island lo aspettava la moglie, incinta di sette settimane. Solo dopo 174 giorni, a Toronto, in Canada finalmente  Khaled Almilaji ha potuto riabbracciare sua moglie Iehan Mouhsen.

La controversa legge voluta dal presidente americano ha colpito pure lui. Eppure Khaled, nato ad Aleppo 35 anni fa, da subito inizia a lavorare per la sanità pubblica. Nel 2013 scoppia una violenta epidemia di polio. Khaled e altri volontari, a rischio della propria vita, portano il vaccino a 1,4 milioni di bambini nelle zone controllate dai ribelli. Imprigionato e torturato dal regime per sei mesi perché vaccina e cura "le persone sbagliate", riesce ad ottenere il visto e vola negli Stati Uniti per un master in chirurgia presso la Brown University di Rhode Island. Nel frattempo siamo arrivati al 2016 e la moglie è la con lui.

Anche dagli Stati Uniti, Khaled pensa sempre al suo Paese e alle persone che lì hanno bisogno di aiuto. Studia e continua a fare avanti e indietro con la Turchia al confine con la Siria per formare, aiutare e progettare una sanità migliore. Nel 2012 fonda insieme ad altri colleghi canadesi la:" Canadian International Medical Relief", in sostegno agli ospedali da campo in Siria. Così, il 1° Gennaio 2017 riparte per una nuova missione.

Al suo rientro, o meglio tentato rientro all'aeroporto, gli dicono che il suo visto è stato revocato. Il decreto voluto da Trump era ormai esecutivo. Il giovane dottore si è visto bloccato in Turchia e separato dalla giovane moglie incinta.

Per diverse volte ha provato a rientrare negli States, ma la sua richiesta e la possibilità di terminare quindi pure il suo master è stata rigettata. Dopo due mesi, a Marzo, riesce ad entrare in contatto con la Dalla Lana School of Public Health di Toronto che prontamente risponde e nel Maggio successivo le acque si cominciano decisivamente a smuovere. Ora vive in Canada.

Qui ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi, Care 4 Syrian Kids e progetta anche degli ospedali per donne e bambini nel nordovest della Siria.

Altro traguardo importante, sul suolo di Toronto, ha potuto finalmente ricongiungersi con sua moglie. Sono trattati e voluti benissimo da tutti. Trudeau il governatore generale del Canada gli ha assegnato pure una medaglia al merito. Il Canada ha dato una nuova vita a chi con il muslim ban aveva visto interrompersi la propria.

Nessun commento:

Posta un commento