Il rapporto Focus Censis-Confcooperative mostra che le imprese femminili sono cresciute il triplo di quelle maschili, il "sesso debole" primeggia nelle professioni e nelle start-up.
I cambiamenti partono sempre dalle donne. E così la ripresa in Italia. In particolare a beneficiarne sono le città del Sud. I dati di una recente ricerca parlano chiaro, le donne guidano la ripresa, essendo le prime ad aprire imprese e creare il maggior numero di start-up.
Altro che sesso debole, o spaurite donzelle in cerca del principe azzurro che le salvi, in periodo di crisi le donne si sono rimboccate le maniche e sono diventate imprenditrici di se stesse. Un po' perché "fallita" la ricerca del posto di lavoro, mettersi in proprio diventa la strada più percorribile, grazie anche agli sviluppi delle tecnologie della comunicazione e ai costi decrescenti nell'avvio di un' attività imprenditoriale autonoma.
Questo è quanto emerge dalla ricerca "Donne al lavoro, la scelta di fare impresa" commissionata dal Censis per Confcooperative. Gli analisti spiegano:"Negli ultimi anni si è assistito ad una maggiore intraprendenza femminile nonostante la crisi abbia prodotto effetti pesanti sull'occupazione e sulle opportunità di inserimento nel lavoro. Le aziende femminili crescono di più della media del sistema imprenditoriale, soprattutto nelle aree metropolitane del Sud (Reggio Calabria, Catania e Palermo sono le regine delle nuove imprese rosa) in ambiti fino a qualche anno fa presidio esclusivo, o quasi, di imprese al maschile, e trovano nella cooperazione il loro habitat economico preferito.
Di pari passo cresce anche l'occupazione delle donne, più 71 mila unità rispetto al 2007, un incremento rilevante soprattutto nelle libere professioni. Tra le occupate aumentano le laureate, nel 2016 la quota ha raggiunto il 53,5% staccando di ben 7 punti gli uomini. In particolare su un totale di 6 milioni e 74 mila aziende registrate, il 21,8% (1,2milioni) è capeggiato da donne. Fra il 2014 e il 2016 l'incremento delle imprese femminili è stato dell'1,5%, 3 volte la crescita del sistema imprenditoriale che non ha superato lo 0,5%.
Altro dato positivo è, che le imprese rosa nascono soprattutto nelle regioni centrali (+ 2,0%) e al Sud (+1,8), il Nord propone aumenti più contenuti (1%). Le regioni a più alto tasso di crescita sono il Lazio e la Calabria (con +3,1%). Mentre la quota più elevata di imprese femminili è del Sud, dove sono state aperte 476 mila aziende, pari al 23,7% del totale.
I dati sono eloquenti. Le donne hanno saputo trasformare fattori di svantaggio in spinte per creare impresa. Hanno avuto il talento e la caparbietà di superare pregiudizi e retaggi culturali, trasformandoli in elementi di competitività. Riuscendo a pieni voti a superare la prova.
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