Cresce la voglia dei dischi in vinile così la Sony dopo 30 anni, riprende a produrli.
Sembrava che il fascino di quei "dischi neri" sopra cui con maestria veniva appoggiata una puntina che raschiando sul piatto rotante ne faceva partire la musica, non dovesse mai tramontare; e invece il 1989 decretò la fine della produzione dei dischi in vinile.
Ne sancirono la morte l'avvento delle musicassette, dei cd e definitivamente quello degli mp3. Sull'onda del richiamo dei più moderni mezzi (tra l'altro inventati solo 7 anni prima) per ascoltare la musica, quasi 30 anni fa e forse prematuramente, la Sony decise di non produrre più quei dischi neri.
Ora, cambio di rotta e "riesumazione del cadavere". Da Marzo, il gigante giapponese riavvierà la produzione dei dischi in vinile. A fargli cambiare idea è stata la domanda di mercato. "Un sacco di ragazzi compra la musica sentita grazie ai servizi streaming".
Deloitte prevede che il fatturato mondiale legato ai dischi in vinile raggiungerà quest'anno un miliardo di dollari (mentre solo due anni fa, la rivista Fortune segnalava che il dato era di 416 milioni ed era già più alto del 1988).
I vinili poi sono particolarmente richiesti in Giappone dove l' offerta è decisamente inferiore alla richiesta e dove attualmente l'unico fabbricante attivo è Toyo Kosei. La produzione nazionale nipponica di dischi neri l'anno scorso è stato di circa 8 mila unità, in crescita 8 volte rispetto al 2009, ma insufficiente a soddisfare la richiesta. Fenomeno che non è passato inosservato agli occhi di Michinori Mizuno, chief executive di Sony Music Japan che dichiara:"Un sacco di ragazzi compra canzoni che hanno sentito e apprezzato grazie ai servizi in streaming".
Anche dall'altra parte del mondo, in Europa e negli Stati Uniti sembra esserci un ritorno di fiamma per i dischi in vinile. Produttori indipendenti sono spuntati soprattutto in Germania, Gran Bretagna, Olanda e Repubblica Ceca e circa una dozzina pure in Italia. Tra gli "audiofili" più appassionati vanno molto anche le ristampe in versione deluxe da 180 grammi, che garantiscono una maggiore durata e qualità rispetto alle versioni più sottili e leggere. Le riviste hi-fi segnalano che sull'onda di questa moda rivive un piccolo "rinascimento" anche il mercato di giradischi, bracci e testine.
Attualmente, l'unico problema della Sony è trovare tecnici ed ingegneri capaci di riavviare il processo produttivo che ormai è monopolio delle piccole realtà indipendenti, da quando, loro stessi ne avevano interrotto la produzione.
La riscoperta dei dischi in vinile, insegna che forse troppo spesso si tenta di sbarazzarsi di qualcosa in favore di qualche altro oggetto che Sembra parlare di modernità. Invece, la qualità e il fascino di alcune cose durano a prescindere dalle mode del momento. Spesso , perché semplicemente sono migliori o comunque racchiudono in sé, nel loro uso, tutto un mondo fatto di riti e storie, di lentezza che sa di gusto, perché parlano di autenticità.
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