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lunedì 15 maggio 2017

La pillola dell' esercizio contro l' obesità

Chi non ha mai sognato di perdere peso senza il minimo sforzo! A chi non piacerebbe dimagrire non rinunciando a niente a tavola e non sfiancarsi in massacranti turni in palestra? Buone notizie, è in studio una pillola dell'esercizio contro l'obesità, per un futuro più leggero. Una ricerca americana ha individuato un farmaco in grado di inibire la miostatina, una proteina che limita la crescita muscolare e potrebbe migliorare la salute cardiovascolare di chi soffre di obesità e magari non può perdere peso con dieta e attività fisica. Spesso proprio i pazienti più bisognosi sono impossibilitati a condurre attività fisica. Pensando a loro, un gruppo di ricercatori del Vascular Biology Center della Augusta University sta lavorando a una soluzione: una terapia che assicuri i benifici di salute dell' attività fisica anche a chi non può farne. La "pillola dell'esercizio" andrà direttamente a minare la miostatina, una proteina che ha la funzione di limitare la crescita dei muscoli scheletrici. Sebbene la ricerca sia ancora agli esordi, i primi promettenti risultati sono stati presentati durante il Congresso Experimental Biology 2017 a Chicago. È stato spiegato che la miostatina non è solamente un potente inibitore della crescita musco, ma è anche prodotta in quantità anomala nell' organismo delle persone obese. Per questo motivo gli obesi hanno maggiore difficoltà a mettere su massa muscolare e trarre giovamento dall' esercizio fisico. Uno degli autori della ricerca, Joshua Butcher, ci tiene a sottolineare:" Considerando che l' esercizio è una delle terapie più efficaci contro l'obesità, questo produce un circolo vizioso che intrappola i pazienti nella loro obesità". Si è pensato quindi di diminuire la produzione di miostatina. I ricercatori per l' esperimento, si sono avvalsi di un ceppo di topi predisposti a diventare obesi da un malfunzionamento dei recettori per la leptina, il cosiddetto ormone della sazietà. In alcuni degli animali hanno disattivato a livello genetico la produzione di miostatina, per poi monitorare, una volta cresciuti fino all' età adulta, il loro peso e una serie di parametri collegati a rischio cardiovascolare e disturbi renali. I risultati sono quindi stati messi a confronto con quelli di topi obesi con livelli normali di miostatina nell'organismo, e con quelli di roditori magri. Si è osservato che: i topi privi di miostatina sono diventati obesi, ma sul piano della salute (renale e cardiovascolare) i loro esami sono risultati uguali a quelli dei topi normopeso. Invece in quelli che presentavano livelli normali della proteina, sono emersi i tipici segni di rischio cardiovascolare e renale che accompagnano l' obesità. Il possibile ruolo terapeutico degli inibitori della miostatina si studia ormai da tempo. La novità consiste nel fatto che l' assenza di questa sostanza nello studio ha mostrato degli effettivi benefici anche prima di indurre il dimagrimento. Se pur obesi i topi privi di miostatina hanno meno rischi renali e cardiovascolari. Una terapia simile si potrebbe utilizzare sui pazienti che non possono praticare attività fisica a causa di problemi articolari o altre patologie concomitanti. Il rivoluzionario farmaco è comunque in fase di svolgimento, si dovrà accertare che sia realmente efficace o priva di effetti collaterali, anche perché con oltre 2 miliardi di persone tra obesi e sovrappeso, sarebbe davvero una scoperta d' oro. Attualmente ci sono 5 farmaci disponibili in America e 2 in Europa. Per il momento, le vie da seguire per il dimagrimento rimangono ancora quelle tradizionali e la chirurgia. Speriamo bene, sarebbe un valido aiuto per la salute di tutte quelle persone che realmente per ulteriori complicanze fisiche non riescono a perdere peso.

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