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lunedì 15 maggio 2017

Troppo uso di tablet nei bambini causa ritardo nel linguaggio

Se tra i 6 mesi e i 2 anni di vita si passa molto tempo a giocare con lo schermo, aumenta il rischio di avere problemi nella crescita. Questo è quanto è stato sostenuto in una ricerca presentata al 2017 Pediatric Academic Societies Meeting. Perché sempre più bambini piccolissimi passano troppo tempo a giocherellare su tablet e su altri dispositivi elettronici davanti agli occhi un po' inorgogliositi, un po' ebeti dei genitori. Già a partire dai 6 mesi i bimbi sono abituati a cliccare sulle finestre luminose dei computer, quasi ipnotizzati dai giochini colorati, a volte sono addirittura soli, senza i genitori a controllare. E secondo la ricerca canadese, questo (ab)uso dei mezzi elettronici potrebbe creare problemi nella crescita e un ritardo nel linguaggio. E maggiore è il tempo trascorso a giocare con i dispositivi, maggiore è il rischio di ritardi nello sviluppo dell' uso della parola. Spiega Catherin Birken, primo autore della ricerca all' Hospital for Sick Children of Toronto:" Penso che sia il primo studio che si sia occupato di esaminare il rapporto fra Ipad e il problema di linguaggio nei piccoli. È la prima volta che si fa luce su questa questione, ma servono ulteriori verifiche per validare ulteriormente i risultati del nostro studio". Lo studio ha ossrvato le giornate di un campione di 900 bambini di 18 mesi e ha calcolato quanti minuti passavano " intrattenuti" dal tablet. Di essi sono stati monitorati quelli che avevano problemi di linguaggio. Si è cercato di verificare quante parole conoscevano, se usavano suoni o parole per comunicare e richiamare l' attenzione degli adulti. Il 20% dei piccoli che sono stati coinvolti nella sperimentazione passava una media di 28 minuti al giorno davanti allo schermo. Quelli che lo usavano per 30 minuti in più, in tutto 58 minuti, avevano il 49% di probabilità in più di sviluppare un ritardo nel linguaggio. Invece,  non sono stati rile altri problemi come le difficoltà motorie o di interazione; quindi i precoci utilizzatori di IPad e computer imparano a parlare molto più lentamente e con più difficoltà. Già in passato, altri studi avevano dato indicazioni simili, ne aveva parlato pure Alberto Pellai; psicoterapeuta dell' età evolutiva e docente all' Università degli Studi di Milano e autore del libro:" L' educazione emotiva". Per il bambino il linguaggio è una competenza che viene appresa nella relazione con persone reali. Non si tratta solo di registrare le parole che vengono pronunciate in un film o in un cartoon. È necessaria una relazione. Nell' interazione le parole acquistano progressivamente un significato per il piccolo. Anche perché gli adulti sono attivi nella comunicazione con il bimbo. Pronunciano parole e indicano oggetti specifici. È un insegnamento continuo. Così il bimbo impara a fare i collegamenti giusti che gli servono per parlare. I computer non possono sostituire un genitore o un nonno in una fase delicata come quella dell' apprendimento del linguaggio. È bene evitare di lasciare i bimbi soli davanti a questi dispositivi elettronici. Anche se serviranno altre verifiche, i risultati del lavoro sono interessanti. In effetti, questo è pure quello che sosteneva Birken e da sempre pure l' American Academy of Pediatrics suggerisce che:" La tecnologia va arginata". Le linee guida dei pediatri americani impongono infatti di limitare l' uso di questi dispositivi s semplici video-chat con la famiglia, prima dei 18 mesi. Il rumore e le attività che si svolgono su questi schermi possono disturbare sia i bambini che il dialogo fra bimbi e genitori. Tra i 18 e i 24 mesi, si consiglia invece di non lasciare mai i ragazzini davanti allo schermo e di fare delle attività con i genitori. Pensandoci, i bimbi avranno tutto il tempo di perdersi e "rimbambirsi" davanti agli schermi di un computer (per giocare), nel futuro che verrà, per il momento lasciamogli godere la loro tenera primissima fase dell' infanzia.

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