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martedì 2 maggio 2017

Se la nonna fuma cresce il rischio d' autismo

Da uno studio emerge che se la nonna materna fumava durante la gravidanza, il nipote ha il 67% di probabilità in più di riportare tratti legati all' autismo, come le scarse abilità di comunicazione sociale e comportamenti ripetitivi. La ricerca è stata condo dall' Avon Longitudinal Study of Parents and Children ( ALSPAC) esaminando 14 mila persone, seguite fin dalla nascita, già reclutato nello studio Child e i risultati sono stati poi pubblicati su Scientific Reports. I risultati della ricerca suggeriscono che l' esposizione al fumo di sigarette, mentre è ancora nel ventre materno, potrebbe influenzare l' organismo in via di sviluppo provocando delle alterazioni in grado di compromettere lo sviluppo dei futuri figli. Ma servono sncora ulteriori chiarimenti, per spiegare l' effetto intergenerazionale dei meccanismi attraverso cui si eredita una predisposizione all' autismo e, in particolare, il ruolo dei fattori ambientali. La dottoressa Maria Luisa Scottoni del servizio di coordinamento e supporto alla ricerca dell' Istituto Superiore di Sanità, nonché uno dei soci fondatori dell' Associazione Italiana Ricerca Autismo (AIRA) e coordinatrice del network italiano per il riconoscimento precoce dell' autismo, il NIDA, afferma:" Sembrano qui confermati, i risultati già emersi da altri studi che indagano il ruolo dei fattori ambientali nell' aumentare il rischio di sviluppare autismo". Grande importanza ricopre la relazione dell' età avanzata al momento del concepimento:" Uno studio del Karolinska pubblicato su Jama aveva già dimostrato che l' età del nonno paterno era assocciata all' aumentato rischio di sviluppare autismo". Per quanto riguarda le controindicazioni al fumo in generale e in questo caso, è dovuto alla certezza che causa danni al DNA, che potrebbero essere poi trasmessi ai nipoti. In secondo, i ricercatori ipotizzano che nell' organismo in via di sviluppo nel ventre materno si produca una risposta adattiva al fumo che lascia poi il nipote più vulnerabile ai disturbi dello spettro autistico. Dallo studio, emerge inoltre che questa correlazione tra fumo e tratti autistici nei nipoti è più marcata nelle bambine che nei bambini, almeno per quanto concerne i soggetti esaminati e sull' accuratezza delle interviste ai genitori dello studio o sulle abitudini di fumo dei propri genitori. In effetti, gli studi sul ruolo dei fattori ambientali coinvolti nel disturbo del neurosviluppo sono un filone di ricerca difficile da condurre. Sicuramente i fattori ambientali giocano un ruolo assai importante nel determinare il rischio di sviluppo di tratti autistici, e tra essi, particolarmente dannoso è il fumo. Tra i tanti incentivi e buone cause che ci possono essere per smettere di fumare, sicuramente quello di salvaguardare la salute di futuri ed eventuali nipoti, sembra più che valido.

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