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venerdì 21 giugno 2019

Gli scaricatori di porto dell'antica Roma mangiavano bene quanto i ricchi

 
Trovate le prove nei resti umani scoperti nell'antico porto. Fino al V secolo, i facchini mangiavano gli stessi cibi dei più abbienti. L'alimentazione si è impoverita dopo il sacco dei Vandali, diventando più povera e campagnola.

Come lavoro sarà stato umile, ma gli scaricatori di porto dell'antica Roma, potevano permettersi una dieta di tutto rispetto. Carne, pesce, grano, olio d'oliva e vino. Al pari dei banchetti consumati dai più ricchi e benestanti.

Lo dimostrano le analisi condotte sui resti umani, animali e vegetali ritrovati nel sito dell'antico Portus Romae dagli archeologi dell'Università di Cambridge, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Antiquity.

I resti umani ritrovati nel porto "appartengono alla popolazione locale impegnata in pesanti lavori manuali, probabilmente facchini per scaricavano le navi in entrata".

La dott.ssa Tamsin O'Connell precisa:"Se guardiamo gli isotopi presenti negli individui vissuti tra l'inizio del II secolo fino alla metà del V vediamo che hanno avuto una dieta piuttosto simile a quello delle classi ricche e benestanti seppellite nel cimitero di Isola Sacra". Situata vicino alla foce del Tevere.

Nonostante le differenze di status sociale, entrambe le popolazioni avevano accesso alle stesse risorse alimentari. La situazione è cambiata con l'avvento dei Vandali e il Sacco di Roma del 455 d.C. La dieta dei facchini s'impoverì, diventando più simile a quella dei contadini. Le cause furono gli sconvolgimenti politici e dei commerci portati dai Barbari.

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